PRIMA INDAGINE SULL' UTILIZZO DI AUSILI OMS - MAGGIO 2022
MAGGIO 2022 - La fotografia dell’accesso alle cosiddette tecnologie assistive in Italia è stata scattata dall’indagine “rapid Assistive Technology Assessment” (rATA), affidata dall’OMS – a sua volta incaricata dalle Nazioni Unite di redigere il primo Global Report on Assistive Technology - a un consorzio di enti composto da Istituto Superiore di Sanità, AIAS Bologna onlus, Fondazione CENSIS e Rete Nazionale dei Centri Ausili (GLIC).
Gli ausili più utilizzati
Il 34,7% del totale degli intervistati utilizza soltanto gli occhiali, che rappresentano l’ausilio più diffuso. Scendendo nei dettagli dell’indagine, la quota maggiore di chi si serve di ausili (71,7%) ne usa uno solo, l’11, 5% due e il 5,7% più di cinque. Relativamente agli strumenti adoperati, tra coloro che dichiarano di utilizzare in aggiunta agli occhiali altri ausili (il 9,8% degli intervistati) si trovano i portapillole (3,9%), le lenti di ingrandimento (3,2%), varie tipologie di bastoni (2,8%), lo smartphone (2,7%), le calzature speciali (2,6%), le protesi acustiche (2,4%) e le stampelle (2%). Gli altri – prodotti per l’incontinenza, maniglioni di sostegno, materassi antidecubito, busti o corsetti, sedie per doccia etc. – sono sotto al 2%.
Bisogni soddisfatti e non soddisfatti
I bisogni soddisfatti sono definiti dall’intervista rATA come quelli in cui emerge la prevalenza di coloro che usano un ausilio e non esprimono il bisogno di un ulteriore ausilio, oppure non riportano la necessità di cambiare/aggiornare/aggiustare quello già in uso. Sulla base di questa definizione, i bisogni soddisfatti (met need) riguardano il 45,9% (su 51%) degli intervistati Il 6,8%, al contrario, ritiene di avere bisogno di un ausilio ma non lo possiede (unmet need), oppure ha necessità di cambiare quello in uso.
I bisogni non soddisfatti salgono al 14% tra coloro che hanno molte difficoltà e al 12,5% tra chi ha difficoltà molto gravi.
Di poco più elevata la quota di intervistati che indica bisogni non soddisfatti al Sud (7,9%) e al Centro (7,4%). Inoltre, chi ha affermato di essere insoddisfatto o di avere la necessità di sostituire l’ausilio (ad esclusione degli occhiali), ha indicato soprattutto gli apparecchi acustici (7,7%), i portapillole (6,3%), gli smartphone e tablet (5,5%) e i segnalatori d’allarme.
L’indagine ha approfondito anche la soddisfazione rispetto all’adeguatezza degli ausili nei contesti di vita e nelle attività, da cui risulta un’alta percentuale di giudizi positivi: l’81% è soddisfatto in ambiente domestico, il 78% relativamente alla partecipazione ad attività, il 76,6% in ambiti pubblici.
La fornitura e il finanziamento
Per quanto riguarda il percorso di fornitura ausili, più della metà degli utilizzatori ha espresso un giudizio positivo in merito alla valutazione e all’addestramento all’uso (58,4%). Poco più di un terzo risulta soddisfatto per i servizi di manutenzione e riparazione (39,4%). Considerando il totale degli ausili, l’8,8% risulta finanziato dalla sanità pubblica a fronte del 76,5% pagato con mezzi propri. Sono soprattutto i prodotti per migliorare la vista a risultare a totale carico degli utilizzatori (solo l’1,8% menziona il soggetto pubblico), mentre per le altre tipologie di ausilio il dato appare più elevato: sono infatti pagati dal SSN il 28% dei prodotti per la mobilità personale, il 24,7% degli ausili per la cura di sé e lo svolgimento delle attività quotidiane, il 20% degli ausili per migliorare l’udito e il 7,7% di quelli per le funzioni cognitive.
Cos’è rATA
Si tratta di un’intervista standardizzata a livello internazionale, tradotta e adattata per l’Italia dal consorzio che ha coordinato l’indagine, che ha lo scopo di raccogliere in tempi brevi informazioni sui bisogni di ausili in una popolazione. Per facilitare la somministrazione, la rATA include un elenco di 50 ausili, raggruppati in sei diverse aree di funzionamento (vista, udito, mobilità, cognizione, comunicazione, cura di sé) che l’OMS ha definito ad alta priorità.